Effetto COVID-19: com’è cambiato il settore della moda

La moda ai tempi del COVID-19 è cambiata e le aziende hanno visto un crollo del fatturato e una maggiore richiesta di capi sportivi con la contemporanea riscoperta del mercato dell’usato. Dal punto di vista degli acquisti sono stati privilegiati gli e-commerce e le aziende sostenibili, segno di un cambiamento radicale della domanda non solo dal punto di vista quantitativo, ma anche e soprattutto qualitativo.

L’impatto del COVID-19 sul settore dell’abbigliamento

Sicuramente il lusso, la moda e l’abbigliamento sono stati i settori maggiormente colpiti dal COVID-19 che ha generato un calo delle vendite conseguente alla chiusura forzata di fabbriche e negozi. La riduzione del turismo e il blocco delle frontiere hanno cambiato il comportamento dei consumatori, prima senza vincoli e confini geografici. In che modo? Ecco cosa emerge dall’indagine State of Fashion 2021 realizzata da McKinsey.

Il più importante effetto della pandemia sul settore della moda è stato il crollo della domanda, con un calo del 27-35% del fatturato negli USA e margini azzerati. Si tratta della conseguenza del blocco dei viaggi turistici dal Far East, uno dei mercati più fiorenti per la moda europea. Anche per il 2021 si sta vedendo il calo del 23% rispetto ai fatturati del 2019 e le prospettive di ripresa sono meno solide.

Allo stesso tempo è cambiata la composizione della domanda con l’abbigliamento formale in forte declino a vantaggio delle tenute sportive e dell’athleisure e activewear. I consumatori hanno avuto modo di comprendere l’eccesso di capi nel guardaroba, rifiutare lo spreco tipico dei modelli di acquisto passato e riscoprire il mercato dell’usato. Calano di conseguenza il numero di articoli dei brand e si ipotizza la scomparsa delle collezioni stagionali.

Il digitale domina sullo spazio fisico

Per gli stilisti l’esperienza di acquisto nel punto vendita fisico era decisiva, ma grazie al COVID-19 i consumatori hanno riscoperto l’e-commerce che è passato dal 16% al 29% delle vendite. Siti come Zalando sono cresciuti del 40% anno su anno e Farfetch è aumentato addirittura del 74% inserendosi tra i top 100 brand europei.

Per questo i brand puntano alla creazione di eventi digitali come i Livestream e all’utilizzo dei social media per la promozione e la creazione di una customer experience che coinvolge canali fisici e digitali. Allo stesso tempo chiudono i negozi fisici con -1200 punti vendita per Zara e -250 punti vendita per H&M nei prossimi due anni. Il panel McKinsey prevede il taglio del 10% dei punti vendita con i flagship store che si evolvono con servizi multicanale del tipo buy online, pickup in store.

Cambiano le relazioni nella filiera della fornitura

Il blocco delle forniture conseguente al primo lockdown ha accelerato la revisione delle relazioni con i fornitori. La filiera è oggi più unita e resiliente e si sono rafforzate le partnership, facendo venire meno cancellazioni di ordini e ritardi dei pagamenti. In generale si assiste a una maggiore collaborazione e divisione del valore con contratti a lungo termine.

Tuttavia il 75% dei direttori acquisti ha cancellato ordini in aprile, il 41% ha rinegoziato i contratti e il 20% non ha pagato gli interi ordinativi. Si è trattato di un vero bagno di sangue per molti fornitori a cui si aggiunge la maggiore attenzione dei clienti alla sostenibilità, che ha penalizzato i brand con danni social ai fornitori come in India e Bangladesh.

L’aumentata importanza del controllo qualità

Soprattutto in un contesto dominato dal COVID-19 e dall’incertezza il controllo qualità è essenziale per prevenire problemi legati alla lavorazione del prodotto e alla soddisfazione del cliente. TFS Holding si occupa di Controllo Qualità nel settore Abbigliamento – Calzature – Pelletteria e supporta i diversi passaggi che vanno dalla selezione delle materie prime al controllo finale. In particolare si occupa di ispezione in line e ispezione finale per assicurare sempre l’eccellenza.

Anche in un mercato post COVID mutato la garanzia di un prodotto di qualità spinge i clienti a comprare da un determinato brand e assieme alla sostenibilità è uno dei fattori che guidano le decisioni di acquisto, online e offline. Il risultato è un numero crescente di grandi brand che si rivolgono a TFS Holding per l’attività di controllo qualità, con l’obiettivo di restare competitive e appetibili agli occhi dei clienti sempre più esigenti.

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